Michele Nasti

Thoughts on what I learn

Cambio Lavoro

Big news nella mia vita! Ho cambiato lavoro!

Siete curiosi di sapere come, perchè, quando, dove, ma dovrete attendere un po' per tutti questi dettagli. Li sto ancora metabolizzando anch'io.

Volevo spendere qualche parola sul posto che ho appena lasciato, e provare a rispondere in parte a "perchè"..

Sono stato due anni fantastici in Engineering, e alla fine le persone che hai intorno diventano parte della tua famiglia. Anzi, le vedi più della tua famiglia, motivo per cui cerchi di andarci d'accordo più che puoi. Nel mio caso non mi sono dovuto sforzare poi molto, erano tutte persone decisamente ragionevoli 🙂

Quando ho deciso di cambiare lavoro sono stato il primo a domandarmi: ma come, lasci un lavoro fisso, in un posto tranquillo, con garanzie di futuro, etc.

Ammetto che non é la prima volta che faccio un salto del genere, da qualcosa di "sicuro" a qualcosa di leggermente più rischioso. Ma c'erano alcune cose che volevo urgentemente sistemare, prima che diventassero un problema.

Viaggiare per lavorare

La vecchia azienda non era proprio in un luogo felice. Dentro si, ma fuori no. Situata in una delle zone più complesse e industriali di Napoli, nel bel mezzo del nulla, per raggiungerla impiegavo circa un'ora di autobus ogni giorno (e poi ancora un'ora al ritorno). Dunque mi svegliavo presto e ritornavo tardi, soprattutto questo tempo mi sembrava profondamente sprecato.Per questo, uno dei requisiti che ho cercato nel prossimo lavoro é di limitare il più possibile gli spostamenti.

Metteteci poi che quelle poche volte che andavo in auto mi hanno rubato lo stereo (danno di circa 180€) e i copricerchi (danno di 80€)...

"Solo un'ora? Firmerei per poter lavorare a un'ora d'autobus!" - a me non stava più bene, non vuol dire che valga lo stesso per voi. Ho conosciuto gente che veniva a lavorare da ben più lontano e andava bene così ...

Stimoli

Gli ultimi due anni li ho passati a conoscere profondamente il mercato dei software sanitari italiani, e ho visto da vicino le difficoltà di chi sviluppa e di chi usa questo tipo di SW che sono estremamente specialistici - si interfacciano con macchinari, stampano etichette, etc.. Non è esattamente roba per startup che vogliono _disruptare _il mercato, visto che servirebbe una conoscenza specialistica notevole.

Tuttavia c'è una costante che mi ha accompagnato nei primi quattro anni della mia carriera: sono sempre stato un "operaio" più che un progettista. In genere c'era sempre qualcuno che mi diceva cosa fare, e i margini di miglioramento / ottimizzazione di una funzionalità erano piuttosto limitati. Roba come interazione, design, ottimizzazione del backend, misurazione degli eventi dell'utente, sono tutte tematiche di cui ci si interessava poco. Perciò uno dei requisiti che avrebbe dovuto avere il mio prossimo lavoro è di darmi un grande margine di intervento su ciò che avrei fatto.

Uscire dal mondo "ONLY JAVA"

Da mesi sto approfondendo Javascript e tutte le tecnologie correlate - react, angular, nodeJS... . Ho addirittura fondato un meetup che sta avendo un discreto successo (pur rimanendo nei limiti Salernitani).

Ben conscio che nessun linguaggio è quello definitivo, ho notato che a Napoli una volta entrati in una fetta di mercato (inizi come sviluppatore Java? sarai sviluppatore Java a vita) è difficile uscirne. Inoltre Java è uno dei linguaggi più diffusi al mondo, quindi perchè provare a cambiare?

Secondo me non è il _miglior_ linguaggio del mondo, ha qualche pecca, anche se ammetto che è quello che conosco meglio e di cui ho esplorato maggiormente la vastità delle sue possibilità. Con Java ci ho fatto di tutto, dalle interfacce Swing, a interfacce web con GWT, ho esposto servizi SOAP e poi anche REST, insomma java java java ...

Un altro requisito che mi ero imposto era di spaziare il più possibile in un'altra direzione rispetto a Java. In fondo, programmare mi piace ancora tantissimo.

Per finire ...

Me ne sono andato venerdì 17, non proprio il miglior giorno per salutarsi 😅 . Giocava Italia-Svezia, era la pausa tra primo e secondo tempo. Ho chiesto di uscire due ore prima, come non accontentare la richiesta di un ormai ex dipendente? Così, mentre Conte pensava a quali sostituzioni effettuare nella nazionale per rafforzare la squadra, io uscivo da Eng non senza emozioni, salutando tutti calorosamente.

Neanche il tempo di pensarci che la nuova avventura è già iniziata. Si ricomincia!