Quando possiamo dire che conosciamo una tecnologia?
Inizio con un finto annuncio di lavoro. In questi giorni è rimbalzato ovunque su internet quindi è probabile che l'abbiate già letto.
Come sarebbe se gli autisti fossero assunti come i programmatori? (originale qui).
Cosa cerchiamo: autista
Requisiti: capacità professionali di guida di automobili normali e pesanti, autobus e camion, autobus con rimorchio, tram, metro, trattori, pale scavatrici, carrarmati contemporanei leggeri e pesanti in uso presso le nazioni NATO.
Obbligatorio: capacità di guida spericolata e rally.
Bonus: esperienza di guida in Formula 1.
Obbligo di conoscenza ed esperienza nella riparazione di pistoni e motori a rotori/wankel, trasmissioni automatiche e manuali, sistemi di iniezione, computer di bordo, ABS, ABD, GPS e autoradio delle aziende più conosciute.
É gradita esperienza in verniciatura auto e lavori si carrozzeria.
Gli aspiranti autisti devono avere certificati di BMW, General Motors e Bosch, non più vecchi di 2 anni.
Paga: €15-€20/ora, a seconda delle reali competenze dell'intervistato.
**Titoli di studio richiesti:**Laurea quinquiennale in Ingegneria.
No, ma dai, Davvero?
Si cari amici, più o meno per noi informatici è così 🙂 l'università per fortuna ci forma ad apprendere, e ci dà una serie di strumenti base - mattocini lego - su cui tutte le altre tecnologie sono state costruite. Questo non vuol dire che possiamo imparare tutto e soprattutto in poco tempo: i framework, i linguaggi di programmazione e gli esperimenti hanno bisogno che gli si dedichi tempo per poter poter essere digeriti.
E allora quanto ci vuole ad imparare un linguaggio?
A me piace invece pensare che conosci bene un linguaggio, o un framework o una nuova tecnologia, quando ne sai risolvere i problemi.